Home Presentazione Professori e personale Studenti Museo Collegamenti

 Storia del ginnasio
 Programma di studio
 Biblioteca
 Progetti

 7 ottobre 2006 - Il sito della
 scuola ha un nuovo aspetto!

 1 dicembre 2006 - Il sito del
 museo scolastico è entrato
 a far parte dei TOP100 delgli
eLearning Awards!

 8 gennaio 2007 - Al sito della
 scuola abbiamo aggiunto
 l'Area scientifica.

Torna alla pagina precedente

...A riprova di tale tesi, della volontà quindi politica del Comune di tutelarsi per quanto riguarda la proprietà dei volumi del Ginnasio, e che fatti analoghi si erano già verificati, la richiesta fatta nel 1870 da parte del podestà Domenico Madonizza alla Luogotenenza di Trieste affinché intercedesse a far ritornare a Capodistria i volumi che sarebbero stati trasportati a Gorizia in seguito alla soppressione del Liceo (quest'ultimo era nato nel 1814 quando il Collegio fu trasformato in due istituti: Liceo e Ginnasio) l'anno scolastico 1817-1818. Richiesta alla quale non si diede seguito perché i volumi non furono rintracciati.
Negli Annuari del Ginnasio la Biblioteca Civica e la Biblioteca Erariale sono menzionate almeno fino al 1863.
Negli anni successivi è riportato semplicemente il termine Biblioteca mentre dall'anno scolastico 1869/70 il fondo della Biblioteca Civica divenne di fatto fondo ginnasiale in quanto nel frattempo si andava formando una nuova biblioteca cittadina in altra sede.
La Biblioteca Civica e quella Erariale, ambedue al Ginnasio, si trasformano così, la prima in Biblioteca dei Professori, il cui fondo comprendeva le opere più preziose e la seconda in Biblioteca degli Studenti con le opere prevalentemente in tedesco e altre di argomento didattico.
Questo tipo di denominazione proseguirà ininterrottamente almeno fino alla stesura dell'ultimo annuario scolastico nel 1928/29.
Attualmente l'unica distinzione all'interno della biblioteca viene fatta tra i libri destinati agli utenti e il fondo antiquario.
I libri antichi, quelli cioè pubblicati prima del 1800 sono complessivamente circa un migliaio. Le cinquecentine sono 37. Di queste, possiamo citarne alcune per il loro considerevole valore. Iniziamo subito con il libro più antico. Si tratta di un volume del Bembo risalente al 1512. La biblioteca possiede poi tre aldine, e qui non mi soffermo sul valore intrinseco a tutti conosciuto dei volumi pubblicati dalla tipografia di Aldo Manuzio, libri risalenti alla prima metà del Cinquecento, opere rispettivamente di Polibio, Plinio il Vecchio e Cicerone.
Ma il libro senz'altro più prezioso, che viene custodito con cura particolare è un'edizione del 1580 dell' Orlando Furioso dell'Ariosto con bellissime incisioni a colori e pubblicato a Venezia dalla tipografia di Vincenzo Valgrisi.
Passando ai libri del Seicento, la biblioteca possiede lo Statuto della città di Capodistria del 1668, un vocabolario arabo-latino-italiano della prima metà del Seicento e un altro sempre dello stesso periodo comprendente ben sette lingue: italiano, latino, greco, ebraico, francese, tedesco e spagnolo, sempre del '600, inoltre, un erbario raffigurante piante europee e delle Indie orientali e occidentali.
Del Settecento sono i già menzionati volumi in folio del Rerum italicarum scriptores del Muratori, e il Thesaurus Antiquitatum Graecarum del Graeve, abbiamo poi l'atlante del De L'Isle e il Vocabolario degli Accademici della Crusca , tutti della prima metà del secolo, nonché le opere complete di Gian Rinaldo Carli. Un altro volume che riveste un interesse non soltanto tra i bibliofili è la prima edizione del libro Ilios del celebre archeologo Heinrich Schliemann del 1881, nel quale viene descritta la scoperta di Troia.
Sempre dell'800, di particolare importanza per la cultura slovena la ristampa della Slava Vojvodine Kranjske del Valvazor.
Questi libri naturalmente rappresentano soltanto una minima parte dell'intero fondo librario che complessivamente ammonta a circa 18 mila volumi. Libri quasi tutti di argomento umanistico. Sono volumi in gran parte di letteratura, storia, filosofia e arte.
Il fondo è sistemato in due locali attigui dalla superficie complessiva di circa 100 metri quadrati, secondo il sistema della Classificazione Decimale Universale e il libero accesso. La prima sala funge anche da sala di consultazione e lettura, ed è attrezzata per essere un luogo di studio e di ricerca. Nell'altra sala, quella maggiore, si trovano i libri antichi, sistemati in armadi chiusi, mentre tutti gli altri libri sono invece disposti sugli scaffali e sono direttamente accessibili al pubblico.
Nonostante si tratti di una biblioteca scolastica, quindi in primo luogo una struttura didattica finalizzata agli studenti dell'istituto, grazie al suo ricco e prezioso fondo librario viene frequentata anche da utenti e studiosi esterni. Soprattutto interessante la cospicua raccolta di volumi riguardanti la Storia Patria, con libri originali del sunnominato Carli, dello Stancovich, del Kandler, del Quarantotto, del Caprin, del Semi e di altri studiosi anche minori delle nostre regioni.
Marco Apollonio
© 2006 Ginnasio Gian Rinaldo Carli.
Design e produzione Tina Steffè, tutti i diritti riservati.